Tra le alte e grigie nuvole apparve l'isolotto.
Era fatto di granito, col suo castello che si ergeva come se volesse toccare il cielo ed il piccolo borgo arroccato ed addormentato ai suoi piedi.
Il mare era ancora calmo, nonostante una tempesta sembrava farsi annunciare dai grandi ed inquieti banchi nuvolosi che si addensavano all'orizzonte.
“E' il nostro covo...” disse Lainos ad Altea “... è casa...” sorridendole.
Cominciarono allora le manovre per l'atterraggio della Santa Caterina.
Lo straordinario vascello cominciò a scendere appena arrivato ad un paio di leghe dall'isolotto, in modo da potersi calare direttamente nel molo adiacente la fortezza.
E nel vederlo arrivare sull'isolotto, dove tutti festeggiavano, scoppiò una felice baraonda.
Tutti cominciarono ad indicare la Santa Caterina ed a chiamarla come fanno i bambini davanti ad un gioco atteso da tempo.
Matiz, appollaiata su uno dei ponticelli, nel vedere la Santa Caterina si alzò rapida in volo, sotto lo sguardo sognante di Cid.
“Ecco di ritorno il vascello...” fece Barbaleone che se ne stava accanto a Clio “... beh, magari ci offriranno loro da bere e da mangiare, no?” Fissando poi malizioso la ragazza. “Dopotutto, ho sentito dire, tu sei molto amica del suo capitano... oppure sbaglio?” Rise forte.
“E' meraviglioso...” sospirando Yolanda nel vederlo arrivare “... oh, questo narrerò di questi giorni... anzi... questo sognerò quando sarò tornata a casa...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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