La legna continuava a scoppiettare sul fuoco, col l'odore del pesce arrostito che deliziava la frizzante aria della sera.
C'era tranquillità intorno ad Elisabeth e a Nettuno, con il lieve e calmo fruscio delle onde sulla spiaggia che pareva quasi divenire musica, mentre le prime stelle della sera cominciavano ad accendersi in quel tardo crepuscolo.
“Già...” disse Nettuno “... mi fai dunque così cattivo?” Sorridendo appena. “Addirittura da arrivare ad ucciderti? E solo perchè non mi sei simpatica?” La fissò un momento, per poi tornare a sistemare il pesce sulla brace. “Quanto alle tue nudità... in effetti quel vestito lasciava poco spazio all'immaginazione, ma non credo che tu sia poi tanto ingenua ed indifesa...” sarcastico “... anche se, devo ammetterlo, il tuo notevole fascino si accresce decisamente con questo tuo essere così spregiudicata e maliziosa.” Rise appena, per poi alzare gli occhi sul mare. “Forse su quest'isola senza nome, io e te non siamo poi così diversi da un'Enea e da una Didone...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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