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Vecchio 19-09-2014, 00.41.17   #1616
Galgan
Cittadino di Camelot
 
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Registrazione: 30-08-2014
Residenza: Da una terra Italica densa di boschi e vaste piane bagnate dal mare
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Galgan è sulla buona strada
In una piccola chiesa immersa nei boschi.......

Salutai l'alba di un nuovo giorno, come sempre immerso nelle preghiere mattutine; quella, ormai da anni, era divenuta una piacevole e rassicurante consuetudine, la spinta che mi portava ad affrontare la giornata nella serenità e nella pace; ogni lettura ed ogni incombenza che portavo a termine, in quel mio piccolo Eden, era il frutto di quel mio fronteggiare me stesso, ogni mattina, prima che il sole sorgesse.
Pregavo per la mia anima, perché rimanesse integra, pregavo perché il mio spirito non risultasse mai fiaccato, né incerta la mia volontà......Pregavo perché il Male non potesse mai ghermire con i suoi artigli la mia fragile umana natura, pregavo perché mi venisse mandato un Segno.
Dopo le preghiere mattutine, andavo ad aprire il recinto di Pegaso, e lo lasciavo libero di pascolare nella radura, per poi dedicarmi a tutte quelle incombenze necessarie alla mia solitaria esistenza, anche se, vagando nei boschi in cerca di erbe, o a far legna, avevo imparato che il mio senso di solitudine, era in effetti solo vana illusione....
In realtà, non ero mai stato solo, perché il Respiro di Dio era ovunque; nelle numerose varietà di volatili che popolavano la Grande Quercia che volgeva sempre il suo antico sguardo sulla chiesa, nella colonia di volpi che talvolta si avvicinavano, incuriosite, a quell'uomo vestito di saio, nel fiume gorgogliante poco lontano, sempre prodigo di vecchie e insolite storie, nella musica del vento tra le fronde, nel canto del focolare della sera......
No, non ero affatto solo, ma ero come facente parte di un Regno, un Regno di perfezione e pace, un Regno che cercavo di tenere vivo con le mie preghiere e i miei studi.
Tuttavia, in quell'alba di un nuovo giorno, le mie preghiere avevano assunto un nuovo, insolito significato, erano animate da sgomento, lo sgomento che, talvolta, ci portano le ombre del passato; quella mattina pregai con cupa disperazione, giungendo quasi alle lacrime, perché i fantasmi che avevo creduto sepolti, tornavano a reclamare il loro dazio oscuro, un dazio fatto di gesti fasulli e di cose non dette.
Quindi, pregai.
Pregai per i miei genitori, perché potessero trovare finalmente la pace.
Pregai per mio fratello, perché si dimostrasse un governante saggio e accorto.
Pregai per Eloisa, augurandole di vivere felice con mio fratello.
Pregai perché ognuno di loro, dalla mia patria lontana, dimenticasse semplicemente della mia esistenza.....
La giornata, comunque, proseguì, tornando alla consueta normalità, restituendomi quella serenità faticosamente guadagnata; l'inverno stava per giungere, ma la legnaia era ben fornita, e avevo provviste sufficienti, le quali, se consumate con la consueta morigeratezza, sarebbero tranquillamente perdurate fino alla primavera.
Ma col sopraggiungere della sera, lo stato di cose mutò nuovamente, mentre giacevo nel letto, dopo tanto tempo, sognai.
Mi trovavo in un lago, con l'acqua fino alla vita, fissavo il cielo, e con le braccia alzate urlavo
-Parlami! Ti prego, dammi un Segno!-
Poi, un vento impetuoso si alzava su quelle acque tranquille, e una luce, violenta ed improvvisa, irradiava quei luoghi; era quasi accecante.....



Mi svegliai, madido di sudore, mi alzai dal letto e mi recai alla finestra, che aprii.
Respirai a lungo l'aria frizzante della notte.
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".....la purezza non si ottiene senza sforzo."
Yamamoto Tsunetomo, Hagakure
"Il cavaliere è l'uomo che percorre il tremendo cammino del sacrificio, per un bene superiore."
Plinio Correa de Oliviera
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