Sorrisi a quelle parole del capitano.
Andare in qualunque posto? Sembrava una follia, ma una di quelle che vale la pena inseguire.
“Oh..” sfilando delicatamente il pugnale dal fodero, per poi sfiorarlo con la mano “Io ero alla ricerca di qualcosa.. ma l’ho trovato sulla Santa Caterina.. Ora non saprei..” sorrisi, per poi guardare lontano, oltre le stelle così dettagliatamente riprodotte sul calendario.
Mentivo sapendo di mentire.
C’era qualcosa che cercavo ancora, o meglio qualcuno, anche se forse non l’avrei mai trovato, e gli occhi azzurri del capitano non facevano che ricordarmelo, continuamente, come una dolce tortura.
E dire che, anni prima, quando incontravo i suoi occhi, nei lunghi pomeriggi d’estate, nelle sere chiare, mi apparivano unici, come se quell’azzurro non esistesse in nessun altro luogo dell’universo.
E ora invece..
O era la mia immaginazione a farli apparire tanto simili?
Magari mi stavo solo suggestionando.
Era per quello che sorridevo così spesso in sua presenza?
Dovevo smetterla, poco ma sicuro.
“Adesso però avete incuriosito anche me..” rinfoderando il pugnale “Ebbene, ci spiegherete come funziona?”.
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