A quelle parole di Galgan i due uomini annuirono e scesero dai loro cavalli.
Lasciarono allora che l'eremita conducesse quelle cavalcature in un luogo adatto al loro riposo, mentre i due trovarono ristoro all'interno dell'austera dimora.
Qui si spogliarono dei mantelli e si sedettero su giacigli che apparvero ai due viaggiatori subito molto più confortevoli delle loro selle.
“Che Dio possa risparmiarvi monaco...” disse Belven a Galgan “... la vostra ospitalità è manna per noi. Il caldo e l'umidità degli ultimi giorni hanno reso più faticoso il nostro errare. Ma immagino che anche ciò sia una prova da superare in Suo nome.”
Jone annuì.
“Siamo ormai in viaggio da settimane” continuò Belven “e giunti in queste desolate lande pensavo di esserci imbattuti in una terra sterile di anime.” Sorrise. “Capirete dunque la nostra felicità nell'avervi incontrato.”
Jone con un cenno del capo mostrò il suo essere riconoscente alla Sorte ed a quell'eremita.
“Siamo in viaggio per conto di Sua Grazia il vescovo...” fece Belven “... mandati come agnelli tra lupi...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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