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Vecchio 23-09-2014, 19.29.02   #1662
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La zattera prese il mare, conducendo via Elisabeth e Nettuno da quella misteriosa isola.
Era una fresca sera di Settembre, con un firmamento finalmente limpido e scintillante di stelle, che come tizzoni ardenti d'argento parevano voler indicare la rotta a quei novelli figli del mare.
La rotta verso la libertà.
Sull'isola, però, la fuga dei due non restò un segreto a lungo.
“Signore...” disse Symoin entrando timorosa nel vasto e semibuio salone “... io... io non so come sia accaduto, ma...”
“So già tutto...” mormorò il padrone del castello restando a fissare il mare da una delle finestre “... quella donna, Elisabeth, credeva davvero di potermi ingannare...” rise appena “... ma io percepisco gli esseri umani dal loro odore e sin dall'inizio ho compreso che non fossi tu...”
“Siete in collera ora, padrone Ordifreddus?” Chinando il capo Symoin.
“In collera?” Ripetè lui, per poi voltarsi a fissarla. “Oh, no...” sorrise “... la rabbia è un qualcosa che porta a non essere lucidi e noi non possiamo permetterci di non esserlo... ovunque andranno tu li seguirai.”
“Si, padrone.” Annuì Symoin.
Lui allora le si avvicinò, la spogliò con foga e finì per possedere il suo corpo più e più volte.
La picchiò, la graffiò e la umiliò in mille modi.
Ma lei mai oppose resistenza.
E quando la lussuriosa bramosia del suo padrone terminò, Symoin lasciò quella stanza.
Ordyfreddus allora tornò a guardare il mare, mutando però il suo aspetto.
Come se riacquistasse le sue reali fattezze.
O forse solo quelle della sua anima.
E apparve come un vecchio decrepito e maleodorante.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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