“Ecco...” disse Miseria “... dopo le parole del cantore alla festa... si, insomma, ho pensato che eravamo in pochi, che occorressero altri per questo viaggio...”
“Fammi capire...” fissandolo Guisgard “... e hai pensato di mettere un bando per reclutare altri uomini? Estranei da unire al nostro equipaggio?”
“Si...” annuì Miseria.
“Estranei?” Ridendo Pepe. “Oh, ma io non sono un estraneo. Sono un gentiluomo di fortuna, abituato all'avventura. Sono un viaggiatore, profondo conoscitore di luoghi e di popoli, parlo correttamente otto lingue. Inoltre sono un esperto d'armi, di guerriglia e posso vantarmi di aver combattuto in diverse battaglia sulla terraferma e sui mari.”
“Potreste essere un venditore di fumo.” Mormorò Guisgard.
“Giustissimo.” Fece Pepe. “Per questo vi chiedo di mettermi alla prova. Che pericolo rappresenterei per voi se restassi a bordo? Siete in tanti ed io uno soltanto.”
“Tu parli troppo velocemente per i miei gusti.” Sbottò Ammone. “Direi di buttarlo in mare.”
“Come al solito sei troppo drastico, mio Ercole redivivo.” Sorridendo Pepe.
“Come mi ha chiamato?” Urlò Ammone. “Ora lo spolpo vivo!”
“Calmati...” con un cenno Guisgard “... non ti ha insultato. Ercole era un antico e forte eroe.” Fissò poi Pepe. “Ditemi un motivo perchè io debba prendervi a bordo.”
“Perchè più efficace di un cervello umano” lesto Pepe “vi è solo una cosa... più cervelli umani che lavorano insieme.”
“A me non piace questo cialtrone!” Tuonò Ammone.
“Vedrai, saremo grandi amici.” Annuendo Pepe.
“Non sono tuo amico!” Ringhiò Ammone.
“Di cervelli ne abbiamo un bel po' qui.” Guisgard a Pepe.
“Allora diciamo che siete in debito con me.”
“Davvero?” Sarcastico Guisgard.
“Già.” Con una smorfia Pepe. “Perchè liberando madamigella” indicando Yolanda “mi avete fatto perdere un guadagno sicuro, visto suo padre aveva offerto un premio in denaro per riaverla.”
“Siete un cacciatore di premi?” Domandò il capitano.
“Una specie.”
“In questo viaggio non c'è guadagno.”
“Lo dite voi.” Sicuro di se Pepe. “Se riuscirete, allora diventerete duca e immagino ripagherete la fedeltà dei vostri uomini.”
“Siete furbo voi.”
“Diciamo che me la cavo.” Guardandolo Pepe.
Guisgard allora restò pensieroso.
“E sia.” Prendendo del vino. “Vi concederò una possibilità.”
“Ottimo!” Esclamò Pepe. “Allora mi presento di nuovo... chiamatemi Pepe. E' un nome facile da ricordare e semplice da pronunciare.”
E brindarono al nuovo arrivato.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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