“Ho cercato quel Fiore tra i sussurri della sera, il silente chiarore della Luna e l'ingenuo scintillio delle stelle.
Tra l'impeto del vento, il fruscio ritmato delle onde, l'incedere della giovinezza ed il canto dei miei sogni.
L'ho invocato tra il silenzio della campagna e tra le caduche e fitte foglie d'Autunno.
L'ho inseguito nella caliginosa notte che incombe tra i misteri, fino al gemere dei pini, degli oleandri e dei salici sbigottiti nel crepuscolo imbrunito.
Ma l'ho visto solo in sogno, vedendo i tuoi occhi, tra gli sciolti capelli, il tuo volto infantile ed il sibilante scorrere del tempo che non ti tocca, tra le ore perdute e la fuga dei pensieri.
Non voltarti più di là, tra i turbini della paura e non andare più via nella colpa e nella solitudine, o porterai con te di nuovo il Fiore e tutto il mio mondo, racchiuso in quei tuoi occhi.
Ed io li perderò di nuovo.”
Sono le parole di un anonimo innamorato che stanotte ha narrato alla Luna degli occhi della sua amata ed il Tesoro che essi nascondono.
Il suo nome?
Novalis diceva che gli innamorati hanno tutti lo stesso nome.
Il mio...
Buon pomeriggio, Camelot
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