Guisgard terminò di raccontare e nella stanza calò un cupo silenzio.
“Questo è quanto.” Disse il presunto Taddeide.
“In pratica” fece Miseria “dobbiamo andare a prendere una raccolta di poesie?”
“L'Ardea de' Taddei” fece Guisgard “è il più antico poema epico prodotto dalla cultura Capomazdese e nei primi tempi circolò in forma orale. Per anni i cantori ed i bardi hanno recitato a memoria le gesta del più grande eroe Capomazdese nelle corti del ducato e dell'intero regno. Poi, dopo la morte dell'Arciduca Ardeliano e la conseguente sconfitta dei Capomazdesi nella terra di Sygma, il duca Ardea il Magnifico, Arciduca dispotico ed illuminato, oltre che amante delle arti, impose di mettere per iscritto il poema e la prima stesura fu appunto conservata nel Codice Ardeliano. E per secoli i filologi hanno studiato le origini di Capomazda da quel poema.”
“Ma cosa c'entra col Fiore Azzurro tutto ciò?” Chiese Palos. “Forse Ardea de' Taddei lo cercava anch'egli?”
“No...” rispose il presunto impostore “... ma in quella prima edizione del poema, il duca Andros, che partì alla ricerca del Fiore Azzurro, ha conservato un frammento del suo diario, in cui dovrebbe trovarsi un indizio per cominciare la nostra ricerca.”
“Conosci il luogo in cui è conservato il Codice Ardeliano?” Domandò Lainos.
“Si, la Cappella dell'Apparizione di San Michele...” annuì Guisgard “... è il luogo in cui secondo la tradizione si svolse il duello tra Ardea ed il misterioso cavaliere, dopo che l'eroe risolse le terribili sette Questioni.”
“Noi ce ne stiamo qui a parlare tranquillamente di storia Capomazdese, quando invece c'è un particolare di quel racconto che tutti sembrate ignorare.” Sbottò Irko.
“Che vuoi dire?” Fissandolo Afiel.
“Non hai sentito?” Nervosamente Irko. “Quei guardiani... i Compagni di Dio... chi sono di preciso?”
“Si...” pensieroso Guisgard “... ma Frate Nicola è stato molto vago su questa cosa... io credo si tratti di una sorta di incrocio tra una setta ed un ordine di cavalieri... ma è un problema che affronteremo in seguito... ora dobbiamo raggiungere il Monte Sacro...” guardò poi Altea “...avete fatto un ottimo lavoro, milady. La cena era davvero squisita. Andate a riposare ora. Ho fatto preparare al meglio la vostra cabina e dentro troverete coperte pulite e profumate.” Sorridendo.
“Si, la cena era passabile.” Con noncuranza Yolanda ad Altea. “Si poteva fare di meglio, ma anche di peggio immagino. Va pure a riposarti adesso.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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