Passeggiando senza meta e senza sosta
giunsi tra la pareti ingiallite di una metropoli indifferente,
vidi genti evolute nella loro folle corsa di nevrosi e frasi d'occasione,
incontrai comignoli di fumo alitare dalla bocca e dalle orecchie,
notai bambole ingioellate uscire da negozi di pitone e di coccodrillo,
mentre zingari di campo e di scelta tra poveri senza volto e senza età,
macchiavano le strade profumate di seta a mandorla e di lino scarlatto,
uomini e donne senza volto e senza dignità che urinavano sul sagarto
di quella gente perbenista e civilizzata pronta a scandalizzarsi e scagliarsi,
contro ogni forma di diversità e di malasorte...
Poi d'improvviso nel cielo intriso di fumi grigi ed irrespirabili,
un vecchio con il capo chino sul suo sorriso raccoglie una foglia gialla
e la racchiude in un piccolo brevario dove una foto ingiallita di donna
segna il ricordo fanciullo del suo perduto Amore e, come d'incanto,
mi ritrovo a cavalcare i giardini della preesistenza, ritrovando il Tuo volto.
Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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