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Vecchio 30-09-2014, 20.09.53   #1756
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Fosse in voi” disse la fanciulla dello specchio ad Altea “lascerei questo vascello e tornerei a casa.” Annuì. “E' il solo consiglio che posso darvi. Anche perchè non ho ben capito il vostro ruolo qui.”
Nel frattempo, atterrata la Santa Caterina, Guisgard chiamò a sé i suoi compagni, scegliendone cinque per accompagnarlo alla chiesa di San Michele.
Era questa un edificio a pianta rettangolare, mono absidale, addossato alla grotta in cui il Primo Angelo di Dio era apparso molti secoli fa.
All'esterno la chiesa era cinta da un portico che racchiudeva uno spiazzo simile ad un piccolo giardino.
All'interno semicolonne accoppiate sorreggevano le arcate, impostate su corti blocchi di architravi e sopra le quali si ergeva il soffitto a volta impreziosito da sontuosi motivi ad intreccio con richiami vegetali.
Foglie d'acanto e d'alloro si univano in pregiati giochi di classicheggiante gusto, che però conferivano solennità a quel sacro ambiente.
Piccole finestre di diversa ampiezza, situate lungo la parte interna della facciata, rischiaravano parzialmente la navata e lasciavano volutamente in una lieve e mistica penombra il transetto e l'abside.
Ma quel che rendeva straordinario questo edificio era il gioco generato dall'equilibrio tra l'articolazione dello spazio, i giochi di luce e l'organizzazione decorativa.
Infatti la luce proveniente da un'unica direzione, l'austerità della struttura della pianta principale e la decorazione interna, con il suo vasto e pregevole corredo ornamentale di preziose incrostazioni marmoree, sfarzosi mosaici e i pannelli dipinti, conferivano una indescrivibile atmosfera dove il Sacro ed il terreno, il Mistico ed il mondo circostante sembravano fondersi in un'unica concezione, in una sola visione.
La visione dell'Aldilà.
E tutto poi conduceva verso l'altare, attorniato dai dipinti di Sant'Agostino, di Santa Monica, della Madonna e dominato al centro dal Cristo Crocifisso, con la statua dell'Arcangelo sulla destra e della Vergine col Bambino sulla sinistra, mentre in una nicchia era custodita quella di San Giuseppe col piccolo Gesù.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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