“Il manoscritto è in questa grotta.” Disse il monaco ad Altea. “E questo luogo fu scelto perchè qui, dopo aver superato le terribili Questioni, Ardea sfidò il misterioso cavaliere.”
Indicò allora qualcosa che a stento brillava al mistico chiarore delle candele.
Era una mensola di marmo bianco incastonata tra le rocce.
E sopra vi era un antichissimo manoscritto.
“Il Codice Ardeiano...” mormorò Guisgard, per poi avvicinarsi al libro.
Lo aprì e iniziò a sfogliarlo.
Pagina dopo pagina si mostrò ogni parola ed ogni illustrazione che narravano l'epopea del più grande cavaliere di Capomazda e dunque del mondo intero.
Ed alla fine del poema, tratto da un frammento del diario del duca Andros, Guisgard lesse delle misteriose parole:
“Dov'è incerto il cammino
cerca il passo del tuo Destino.
Non troverai strade, ma sentieri,
verso il domani e senza più il ieri.
Il primo a custodirlo fu un Verziere,
nascosto in un palazzo senza cavaliere.
Là, a Nolhia si erge quell'antica dimora,
dove, si, il Fiore Azzurro sbocciò in un'ora.”