Yanos non si voltò indietro.
E con lui andarono via anche Barbaleone e Taborn.
Dopotutto non potevano scappare dall'isolotto senza l'Hydra.
Ma quando poi si ritrovarono sul ponte del veliero, vedendo che la nave di Picche aveva ormai bloccato l'ingresso del porto, compresero che fuggire con l'Hydra sarebbe stato un suicidio.
“Che io sia dannato...” disse Barbaleone “... quella nave è velocissima...”
“Già.” Scuotendo il capo Yanos. “Abbiamo perso troppo tempo...”
“Cosa facciamo?” Chiese Taborn.
“Dobbiamo cercare un'altra imbarcazione per lasciare indisturbati l'isolotto...” mormorò Yanos “... compararla o anche rubarla...”
Nel frattempo, rimasti soli, Clio, Emas, Vivas e Cid cominciarono a pensare cosa fare.
“Direi di raggiungere il castello, dove si sono nascosti gli altri.” Propose Emas.
“Si, buona idea.” Annuì Vivas. “Siete d'accordo?” Chiese a Clio.
Intanto, sulla nave di Picche, erano cominciate le manovre per attaccare l'isolotto.
“Cavallo mangia alfiere...” disse Burmid “... hihihihihihihi...”
“Scacco matto.” Fece Samoa, muovendo la regina.
“Per Diana!” Esclamò Burmid. “Non mi ero accorto di essere sotto scacco! Avete una fortuna sfacciata!”
“Negli scacchi la fortuna non conta.” Disse Samoa.
“La fortuna conta sempre.” Annuì Burmid.
“Signore...” avvicinandosi uno dei suoi “... tra breve l'isolotto sarà a tiro.”
“Hihihihihihi...” compiaciuto Burmid.
E dopo essere rimasta per un po' sulla finestra della stanza, Matiz volò via, proprio verso l'isolotto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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