Elisabeth era là, nella vaga penombra di quella stanza, a fissare quella sagoma di donna a pochi passi da lei.
Poi ad un tratto la luce.
Nettuno entrò con la lampada e squarciò la penombra.
“E' un vestito...” disse per poi avvicinarsi a quella che fino ad un attimo fa era sembrata una sagoma “... un vestito appeso al muro... è chiaro che ormai non vi è più nessuno qui... l'equipaggio, il capitano e anche eventuali passeggeri, come testimonia proprio questo vestito appeso, sono tutti morti... o almeno svaniti chissà dove...”
Ma proprio in quel momento si udì il fischio di una nave.
“Una nave?” Stupito Nettuno.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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