Galgan colpì l'uomo e quello cadde a terra pesantemente per il colpo subito.
Davanti all'osteria scese allora in quell'istante un profondo silenzio.
“Voi cavalieri...” disse l'uomo tenendosi una mano sul volto sanguinante “... voi cavalieri non dovreste colpire chi è disarmato...”
In quel momento Belven e Jone si avvicinarono.
“Non sei stato colpito con un'arma” Belven all'uomo colpito “e dunque non hai di che lamentarti. Ti ritieni offeso? Bene, allora alzati e restituisci il colpo ricevuto. Vedrai che il mio compagno” indicando Galgan “non metterà mano alla spada.”
L'uomo naturalmente si guardò bene dal colpire Galgan.
“Come immaginavo.” Fece Belven. “Sei troppo vigliacco per restituire il colpo subito. E ciò, invero, non mi stupisce affatto. Tra i vili e i reietti come te, infatti, viene a spargere il suo veleno colui che più di una volta hai chiamato dotto e saggio, perchè se scegliesse diversamente il suo uditorio allora rischierebbe di essere sconfessato e deriso. Chi infatti legge in maniera letterale le Sacre Scritture, servendosi del linguaggio comune, non può certo definirsi dotto o saggio, ma ignorante o, peggio ancora, fazioso e corrotto.”
L'uomo chinò il capo.
“Indicateci con più precisione il luogo in cui dimora quel notaio di cui parlavate.” Chiese poi Belven agli altri che erano là.
“Uscite dal villaggio” spiegò l'oste “e seguite il sentiero che conduce nel bosco. Giungerete presso un bivio, dove vi saranno indicate due direzioni. Imboccate quella a destra e proseguendo vi ritroverete davanti all'abitazione di messer Le Clear, il notaio.”
“Grazie.” Annuì Belven, per poi fare cenno a Galgan e a Jone di incamminarsi con lui verso la casa del notaio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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