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Vecchio 06-10-2014, 02.21.15   #8905
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Essere Guisgard non è facile.
No, non lo è per niente.
Tutti gli eroi letterari vengono descritti per un determinato scopo.
Giasone deve trovare il Vello d'Oro, Lancillotto conquistare Ginevra, Don Chisciotte deridere il mondo, Cyrano e Cristiano scambiarsi reciprocamente animo e corpo, Montecristo vendicarsi della vita.
Ma Guisgard?
Cosa deve fare Guisgard tra le pagine della sua romanzata esistenza?
Omero dava voce ai suoi eroi per salvare dall'oblio un mondo che non esisteva più,
mentre Salgari diceva che ai suoi chiedeva di compiere ciò che avrebbe voluto fare lui.
Dumas ideava i suoi protagonisti per dar forma alle debolezze umane e Byron invece li animava nei suoi scritti per avere uomini simili a lui.
E Guisgard?
Cosa chiede a me e cosa io posso chiedere a lui?
Forse di condurmi nel suo mondo di sogni?
Eppure il suo mondo è il mio mondo.
Abbiamo stessi amici ed uguali nemici.
Ci dividiamo propositi simili e affrontiamo identiche imprese.
Ed inseguiamo i medesimi sogni.
La maschera di Guisgard ha le fattezze del mio volto, mentre le sue passioni trovano dimora solo nel mio cuore.
Impugno la sua spada e cavalco il suo destriero.
So parlare alla sua Margherita ed essa a me.
Cosa dunque mi distingue da lui?
Cosa allora devo chiedergli?
Forse nulla.
Forse è lui che chiede qualcosa a me.
Ma cosa?
Non lo so, ma magari lo scoprirò stanotte.
Nel mio giro di ronda, tra i segreti ed i misteri di Camelot.
Vagando attraverso le sue strette stradine, fissando la Luna e le stelle tra le torri, i campanili e le guglie.
Rincorrendo ombre e spettri, seguendo il vento ed interrogando il silenzio della notte.
Cercando il misterioso Castello del Doloroso Amore, sfuggendo alla terribile Gioia dei Taddei e sognando la meravigliosa Sygma.
Indosserò il suo mantello ed ascolterò gli innamorati solitari che sospirano.
Ruberò poi i loro versi e ne diventerò il custode.
Parlerò al firmamento e attenderò l'alba.
E forse domattina, se Dio vorrà, troverò il Tesoro più grande che solo Guisgard è destinato a scoprire.
E statene certi che quando ci riuscirà, Guisgard avrà il mio volto ed il mio cuore.

Buonanotte, Camelot...
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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