“Siamo in guerra...” disse Guisgard ad Altea “... una guerra che non si è mai fermata, Altea...” scosse il capo “... Dominus vuol cancellare dalla faccia del ducato tutto ciò che gli è ostile... ma è colpa mia ciò che è accaduto qui oggi... si, occorreva più accortezza da parte mia... con ogni probabilità la spia era in mezzo a noi ed io come un idiota non sono riuscito a capirlo...”
Ma poi qualcuno indicò la piccola imbarcazione che raggiungeva il molo.
Da essa scese un uomo anziano, ma ancora in forze.
Legò la cima fischiettando e poi si avvicinò a loro.
“Ho udito cannonate da lontano...” mormorò “... mi sono forse perso qualcosa?”
“Chi siete voi?” Chiese Palos.
“Io!” Indicando se stesso il nuovo arrivato. “Io, beh... chiamatemi pure Chiò.”
“Che razza di nome è?” Fece Miseria.
“Un uomo come tanti.” Sorridendo Chiò.
“Mai sentito un nome così, in verità.” Mormorò Pepe.
Ma poi Chiò Trasalì.
“Un momento...” fissando Guisgard “... ma... ma voi... voi siete...”
“Mi conoscete?” Guardandolo il presunto Taddeide.
“Ma...” Chiò scoppiò a ridere “... che mi venga un accidente! Ma dico, ragazzo... non mi riconosci?”
“Dovrei?” Incuriosito Guisgard.
Ma poi, ad un tratto, ebbe una folgorazione.
“Ma certo...” sorridendo il presunto impostore “... ma certo... ora rammento... voi siete... quel Chiò!” Rise di gusto. “Come ho fatto a non riconoscervi subito!”
“Beh, eri un bambino... Icarus!” Annuendo Chiò.
“Icarus?” Ripetè Irko.
“Si...” divertito Guisgard “... ma è una lunga storia...”
E abbracciò forte Chiò, il quale dopo si guardò intorno divertito.