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Vecchio 13-10-2014, 18.49.28   #1906
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Clio tentò di allontanarsi, ma di nuovo la mano di lui strinse forte il suo polso, tirandola a sé con decisione, fin quasi a spingerla contro il suo petto.
Gli occhi di Guisgard, azzurri e profondi, erano in quelli di lei, trasparenti ed arrossati per quelle lacrime.
Fu un lungo istante, fatto solo di silenzio e sensazioni che si accavallavano.
Poi si ritrovò vicinissima alle labbra di lui, che si schiusero piano, mentre gli occhi di lui furono sul punto di chiudersi ed abbandonarsi a quella marea incontrollata di sensazioni.
“Icarus” disse in un sussurro lui, arrestando quel che sembrava un attimo inevitabile e desiderato “è rimasto là, in quei luoghi fatti di giorni spensierati... a sognare di fare a botte per te... oggi sono di nuovo Guisgard...” strinse la mano di lei con ancor più vigore “... e Guisgard è come un fantasma, uno spettro, che vaga nella notte della vita, come un Ulisse che brama il ritorno ad Itaca, un Giasone che sogna il Vello d'Oro, in un viaggio di cui ignora tutto... potrebbe essere pericoloso... non hai paura?” Fissandola. “No, non ne hai... lo so... ma io si... Icarus e Guisgard hanno il medesimo cuore ed entrambi sentono di doverti proteggere...” sorrise appena, accarezzando con l'altra mano la teca in cui c'era il giglio “... infondo, nonostante tutto, io ti ho sempre vista come questo fiore... forte e delicata allo stesso tempo... e bellissima...” lasciò la teca e con le dita accarezzò e strinse i chiari capelli di lei “... potremmo non tornare più... potrebbe essere molto più pericoloso di ogni nostra immaginazione questo viaggio... vuoi davvero venire con me?” La mano lasciò i capelli e scivolò prima sul viso di lei, poi sulle sue labbra, accarezzandole piano.
Accanto ai due, all'angolo di una stradina, vi era una piccola libreria e davanti alla porta erano raffigurati, su una pregevole maiolica, Erec ed Enide.
“Si narra che quando Enide chiese ad Erec di portarla con lui” continuò Guisgard, indicando la maiolica “egli impose a sua moglie una condizione... di cavalcare davanti a lui, evitando di rivelargli ogni pericolo incombente... come Erec anche io devo superare la mia prova e se ho accettato che altri mi seguissero l'ho fatto solo assicurandomi la loro cieca obbedienza, per poterli proteggere... io non potrei mai permettere che ti accada qualcosa e per questo, se verrai, dovrai ubbidire ad ogni mio ordine e mai rischiare la vita per me... proprio come Erec ed Enide...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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