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Vecchio 16-10-2014, 01.28.59   #1979
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
I quattro scesero dalla Santa Caterina, trovandosi su un piccolo ponticello che attraversava il fangoso argine del Lagno.
“La scorsa volta, milady, quando giungemmo alla Cappella dell'Apparizione dell'Arcangelo non vi erano pericoli celati.” Disse Guisgard ad Altea. “Adesso invece ci troviamo in una terra di cui ignoriamo molte cose. Per questo non volevo esporvi a inutili rischi. Tutto qui. Ma non credo sia il caso di questa veloce spedizione.” Sorridendole.
Allontanatisi poi dalla sponda del Lagno, i quattro, imboccando uno stretto sentiero, si incamminarono per la campagna.
Guisgard guidava il gruppetto ed Ammone lo seguiva per ultimo, con Clio ed Altea nel mezzo.
“Comunque...” avvicinandosi ad un tratto il capitano a Clio e sussurrando piano al suo orecchio “... basto io per proteggerti, non servono certo né Ammone, né altri...”
Fu un momento e la ragazza sentì il respiro di lui fra i suoi capelli chiari.
Poi Guisgard, a passo svelto, riprese la testa del gruppo, fino a quando dei belati cominciarono ad udirsi intorno a loro.
Ed infatti, poco più avanti, i quattro videro un pastore col suo gregge.
L'uomo se ne stava sotto un albero, mentre i suoi cani sorvegliavano le pecore.
Poi, nel vedere giungere i quattro, quei guardiani cominciarono ad abbagliare forte, attirando l'attenzione del loro padrone.
“Salute a voi...” avvicinandosi Guisgard “... siamo sicuri con questi cani?”
“A meno che non siate lupi” ridendo il pastore “non credo vi faranno del male.”
“Buono a sapersi.” Sorridendo il capitano. “Qui siamo già nelle terre di Licinia, giusto?”
“Si, è la sua campagna questa.” Annuì il pastore.
“Cerchiamo una donna” spiegò Guisgard “e forse voi la conoscete... è un'indovina...”
“Parlate allora di Madama Nanzya.” Disse il pecoraio. “E' molto famosa in queste lande.”
“Si, immagino sia lei.” Annuì Guisgard. “Dove possiamo trovarla? Dove vive?”
“Dovete raggiungere la capitale.” Indicò il pastore. “Oltre questa campagna.”
“Dista molto da qui?” Chiese il presunto impostore.
“Poco più avanti” mormorò il pastore “il sentiero si divide in due... prendendo la direzione alla vostra sinistra dopo circa tre d'ore sarete nella capitale.”
“Non vi è una strada più breve?” Domandò Guisgard.
“Quella alla vostra destra...” fece il pecoraio “... ma vi sconsiglio di seguirla.”
“Perchè mai?”
“Perchè passa per Auroria...”
“Auroria?” Ripetè il presunto duca.
“Si...” con una smorfia il pastore “... una città che sconsiglierei anche al mio peggior nemico di visitare...”
“Come mai?” Fissandolo Guisgard. “La detestate così tanto?”
“Perchè laggiù non amano i forestieri.” Rispose l'uomo. “Fra le sue mura domina solo l'odio. I suoi abitanti haanno infatti da poco smesso di insanguinare quella città con una guerra civile. Come detto non sopportano i visitatori... forse perchè sono gelosi del loro fiore...”
“Fiore?” Trasalì Guisgard. “Che fiore?”
“Il Fiore d'Oro...” rivelò il pastore “... il loro inestimabile tesoro.”
A quelle parole del pecoraio, Guisgard si voltò verso i suoi tre compagni.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 16-10-2014 alle ore 01.41.47.
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