Buongiorno Camelot...
Ierinotte nella vana speranza di cercare tra gli scaffali polverosi delle mie librerie un attimo di sonno ristoratore e rigenerante che non è mai arrivato, mi sono imbattuto in una vecchia antologia per la scuola d'infanzia datata 1891, dove tra varie prose e poesie che richiamavano alle quattro stagioni simboleggiando le varie età ed attività degli uomini, ho raccolto un'insolita ed eretica espressione, considerando l'epoca della stampa del suddetto libro, circa il fenomeno atmosferico della pioggia:
"Piove, Governo Ladro"
Credo che in questi giorni di lacrime e pioggia, dopo tanti anni trapassati, tanti luoghi comuni, tanta "acqua" sotto e sopra i ponti, oltre le facili e prevedibili retoriche, mai espressione potrebbe essere più appropriata.
Taliesin, il Bardo
L'espressione Piove, governo ladro! è usata come bonaria parodia degli slogan contro il Governo e in generale contro il Potere costituito, colpevole di tutti i mali possibili e quindi anche della pioggia.
Secondo Alfredo Panzoni (Dizionario moderno, 1095), la frase nacque come didascalia di una vignetta. Nel 1861 i mazziniani avevano preparato a Torino una dimostrazione; ma il giorno fissato pioveva, e la dimostrazione non si fece. "Il Pasquino" (una rivista satirica) pubblicò allora una vignetta di Casimiro Teja rappresentante tre mazziniani al riparo della pioggia dirotta e ci mise sotto la legenda: "Governo ladro, piove!".L'espressione divenne poi il motto della rivista.
Popolarmente l'espressione si ripete comunemente per satireggiare l'abitudine diffusa di dare la colpa di ogni cosa al governo, talora anche come espressione di sfogo polemico.
Qualcuno fa risalire l'espressione al fatto che il Granduca di Toscana mise la tassa sul sale. La pesa veniva effettuata sempre nei giorni di pioggia e il sale pesa di più quando è bagnato.
Secondo altri l'espressione "Piove, governo ladro!" nasce nei territori del nord-italia (Regno Lombardo-Veneto 1815-1848) sotto occupazione Austriaca. I contadini, tassati in base al raccolto, sapevano che ad annata piovosa con presunto (dai governanti austriaci) raccolto più abbondante ci sarebbe stato un conseguente aumento delle tasse. Da qui l’uso di imprecare contro il governo quando piove.
Secondo un'altra ipotesi il detto deriva dall' antica Roma, quando i magistrati ed i soldati romani venivano pagati con grano, vino, olio ma maggiormente sale, che quindi quando veniva a piovere nei giorni di paga, questo, il sale, con l'umidità acquistava di peso e quindi ne veniva spartito meno.
Vi è infine un'ipotesi che fa risalire l'espressione alla tassa applicata alla raccolta dell'acqua piovana ai cittadini che avevano come fonte di raccolta le cisterne alimentate dalle grondaie.
Altre fonti la ricondurrebbero al tempo degli egizi, quando il governo dell'epoca aumentava le tasse nei territori che venivano sommersi dalle acque durante le esondazioni del Nilo, ricoprendo il terreno di limo il terreno era più fertile e ciò dava origine alla maggior tassazione.
Taliesin, il Bardo
tratto da: wikipedia
__________________
"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
|