...e la Tenebra si illuminò, divenendo Equilibrio
come un filo precario appeso al nodo scorsoio di un equilibrista,
che oscura ogni muscolo del corpo delimitandomi la vista,
rimasta ad aspettare la Sua gloriosa resurrezione,
assieme alle mie valige pesanti ferme alla stazione,
da dove un tempo traboccavano abiti screziati e sete pregiate,
nell'avvolgente desiderio di un amore perduto nei calzari di frate,
mentre vaneggia la mia vita reale cullata nella discendenza negata,
oggi, che nella dispersione dei miei atomi, forse non sei mai nata...
Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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