Guisgard guardò Altea e rispose con un sorriso al suo sguardo.
Poi si voltò verso Clio ed Ammone.
“Si, sarà meglio tornare a bordo e raccontare tutto agli altri.”
E così fecero.
A bordo del vascello volante, poi, Guisgard chiamò a rapporto tutti i membri dell'equipaggio e raccontò loro tutto della veloce spedizione a terra.
“Cosa ne pensate?” Chiese ai suoi uomini.
“Beh...” fece Irko “...in effetti non ci sono in giro molti fiori speciali...”
“Nessuno oltre il Fiore Azzurro.” Mormorò il capitano.
“Infatti.” Annuì il Rosso. “Dunque direi che siamo obbligati a scoprire di cosa si tratta. Potrebbe trattarsi davvero del Fiore Azzurro.”
“Si, ma non possiamo ignorare quanto detto da quel pastore...” disse Palos “... non credo sia saggio presentarsi in un luogo dove gli stranieri non sono ben accetti...”
“Forse” intervenne Pepe “gli stranieri non sono ben visti proprio a causa del Fiore d'Oro... intendo dire, saranno di certo gelosi di questo loro tesoro... e ciò mi fa credere che debba valore molto...”
“Già...” passeggiando nervosamente Guisgard sul ponte “... non possiamo andarcene... dobbiamo scoprire cos'è davvero questo Fiore d'Oro...”
“Cosa faremo dunque?” Chiese Lainos.
“Andremo ad Auroria.” Sentenziò il capitano. “In pochi, s'intende. E con un buon piano.”
“Del tipo?” Chiese Pepe.
“Non so...” fissando il pavimento Guisgard, come chi è assorto in una lunga e complicata riflessione “... ma dobbiamo escogitare un modo per entrare in quella città senza destare sospetti...”
“Più facile a dirsi che a farsi.” Sorridendo Pepe.
“Qualcuno ha qualche suggerimento?” Guardando tutti loro il capitano.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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