Buongiorno Camelot...
Questa notte, nel cuore del dormiveglia di Morfeo nel mezzo al vortice di Ulisse, la Terrra ha tremato ancora come quel lontano giorno sul Sacro Monte, quando l'Infinitamente Piccolo ricevette i segni del Redentore...
Primavera del 1213, probabilmente nel Mese delle Rose, Mmaggio.
San Francesco in compagnia di Frate Leone, divagando sui massimi sistemi alla ricerca della perfetta letizia, girovagavano tra la Toscana e la Romagna in quella terra ancor'oggi chiamata Montefeltro.
Francesco giunse nei pressi della Rocca dei Signori del Montefeltro, dove si stava celebrando un banchetto, e, una volta invitato, tenneuna grande orazione sull' orrore del peccato.
Noi la facciamo facile e veloce ma pensate di essere in una festa medioevale del duecento, chiedete e Vi danno la parola per fare un'orazione "sull'orrore del peccato".
Tra quelle persone, ammaliate dalla su arte oratoria, c'era Messer Orlando Cattanei Conte di Chiusi in Casentino, che rimase profondamente colpiti dalle parole di Francescoe. Tanto è che propose al Santo di regalargli un monte solitario noto con il nome di La Verna, a suo modo di vedere, molto adatto per chi vuol fare penitenza.
Chiusi di Verna divenne la seconda casa di Francesco
Nel settembre 1224, in occasione della Sua ultima salita sul Monte della Verna, Francesco compì il miracolo dell'acqua sgorgante dalla roccia in modo da dissetare la grande sete che era venuta ad un contadino che lo accompagnava verso il Santuario.
In quell'occasione Francesco era stato accolto da una moltitudine di uccelli festanti di fronte alla presenza del Santo ed anticipatori del grande prossimo miracolo.
Infatti fu proprio durante questa ultima ascesa alla Verna che San Francesco ricevette, tra due ali di angeli serafini, le Sacre Stimmate.
Il Divin Poeta Dante all'uopo scrive:
"Nel crudo sasso intra Tevere ed Arno
da Cristo prese l'ultimo sigillo
che le sue membra due anni portarno"
(Dante, Paradiso,cap. XV, vv.106-108)
Ora il Suo corpo portava le piaghe profonde e grondanti sangue come se anch'Egli avesse subito il supplizio della crocifissione.
"Sulle palme delle mani e sul dorso dei piedi si manifestarono delle escrescenze carnose come capocchie di chiodi e, dalla parte opposta, punte acuminate profonde.
Sul costato poi una larga ferita, dai lembi rosseggianti, che versava continuamente sangue, imbrattava le vesti e rigava le carni".
tratto da Vita di San Francesco di Assisi
Casa editrice francescana frati minori conventuali pag. 119
Dal 1226, ogni giorno, all'Ora Nona (le quindici) la processione dei frati attraversa il Santuario per recarsi a pregare alla Cappella delle Stimmate a ricordo di questo grandissimo miracolo.
Nel 1431 La Verna passò (con concessione di Papa Eugenio IV) sotto il dominio di Firenze.
Firenze a sua volta l'affidò ai Consoli dell'Arte della Lana ... che a loro volta l'affidarono alla bravura dei Della Robbia.
La Verna pertanto segue la storia della Signoria Medicea prima e del Granducato di Toscana poi fino all'Unità d'Italia.
Con il Regio Decreto del 1866 che istituì la soppressione degli ordini religiosi, il Comune di Firenze ne rivendicò lo "ius patronati" e ne divenne proprietario fino al 1933.
Infine, a seguito dei Patti Lateranensi, La Verna fu restituita, sotto forma di affitto, ai Frati Minori Francescani.
Tra le tante vicissitudini si segnala che il Santuario fu bombardato durante la seconda guerra mondiale.
Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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