Quelle donne guerriere, simili alle leggendarie Amazzoni, in un attimo circondarono i quattro avventurieri.
“Ora ci direte chi siete” disse la donna che per bellezza e decisione sembrava essere il capo di quel drappello di Valchirie “e come avete trovato questo posto.”
“Siamo viaggiatori...” fece Guisgard “... poi la nostra imbarcazione è rimasta bloccata lungo le fangose acque del Lagno e...”
“Fa silenzio!” Urlò la donna. “Non ho chiesto a te di parlare!” Si voltò poi verso Clio ed Altea. “Rispondete voi due...”
“Che sia il Parnaso questo?” Ridendo Pepe. “Donne dominatrici, non c'è che dire.”
Ma lo spirito del falso monaco non piacque a quelle guerriere.
La donna, infatti, si avvicinò a Pepe e lo colpì violentemente con un calcio che affondò nella sua pancia, facendolo piegare per il dolore.
E appena il finto chierico si piegò sulle ginocchia, altre di quelle guerriere cominciarono a colpirlo con le aste delle loro lance.
“Ferme!” Urlò Guisgard. “Non abbiamo fatto nulla di male!”
Ma prima che il presunto Taddeide potesse soccorrere il suo compagno a terra, alle sue spalle una di quelle guerriere lo colpì alla nuca con l'elsa della spada, facendo cadere a terra privo di conoscenza.
“E voi due ferme!” Intimò la donna a Clio e ad Altea. “Ferme o vi uccideremo senza pietà!”
E subito le altre guerriere puntarono contro le due avventuriere le loro lance appuntite.
“Una mossa fasulla” fissandole la donna “e vi passeremo da parte a parte.” Il suo tono non ammetteva repliche. “Ed ora diteci chi siete e come siete arrivate fin qui. E badate di non mentire.”