“Basta così.” Disse Laika ad Altea, come a volerla zittire. “Non esistono uomini giusti ed onesti.” Sorrise beffarda. “Quanto al tuo essere indovina, beh, non credo tu lo sia davvero, altrimenti avresti compreso la natura degli uomini. Anche perchè, a quanto dici, ami la libertà.” Si voltò verso Clio. “Hai fatto bene a fuggire. Nessun uomo merita la nostra infelicità.” Annuì. “Questa è Auroria, la città delle libere donne. E questo in cui vi trovate è il Palazzo dell'Incertofato, da cui si governa Auroria.”
“Cosa sarà di loro?” Chiese una di quelle bambine.
“Questa non è una prigione.” Rispose Laika. “Saranno libere di andare o di restare. Sceglieranno loro.”
“Il musico” fece una delle soldatesse “aveva anche questo con sé.” Mostrando il candelotto d'emergenza che Palos aveva dato a Guisgard.
Laika lo prese e restò ad osservarlo.
“Non so cosa sia...” mormorò “... gettatelo via... insieme a questa.” Dando anche la spada alla soldatessa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Ultima modifica di Guisgard : 22-10-2014 alle ore 16.49.18.
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