Tizio e Caio annuirono a quelle parole di Galgan.
“Invero” disse Caio “parlate da cavalier cortese, come un redivivo Galvano.”
“Si, è vero.” Fece Tizio. “E sono certo che aiuterete la nostra padroncina a scegliere per il meglio.”
I due fratelli, allora, montarono in sella ai loro palafreni, fecero cenno a Galgan di seguirli e cominciarono a penetrare ancor di più in quella folta boscaglia.
La natura, rigogliosa e primordiale, sembrava aprirsi come i cancelli di un mondo incantato al passaggio dei tre, col suo verde reso ancor più intenso dalla pioggia da poco caduta.
Cavalcarono per un po', fino a quando videro una piccola cappellina, nella quale un vecchio stava lavorando ad un bassorilievo dedicato alla Vergine Santa con il Bambino.
Sulla cornice del bassorilievo, poi, erano incise alcune scene raffiguranti, in alto, David con Micol a sinistra e David con Betsabea a destra, mentre in basso erano rappresentate immagini di Giacobbe e Lia a sinistra e di Giacobbe e Rachele a destra.
I due fratelli salutarono il vecchio e continuarono il loro cammino.
Dopo circa un'ora la boscaglia si aprì, mostrando ai tre un colle sul quale dominava un austero maniero.
“Ecco il Castello del Dubbio d'Amore...” mormorò Caio “... la dimora del nostro padrone...”