Nettuno sorrise ad Elisabeth, mentre le sue mani, sotto quelle di lei, erano poggiate sui fianchi della donna.
E le sue dita potevano sentire così il respiro di lei, ma anche i suoi timori e le inquietudini che affliggevano Elisabeth.
“Si, certo che mi fido di te.” Disse lui annuendo. “Dopotutto sei l'unica persona che conosco davvero qui.” Rise. “Andiamo... ma ti prego... per ora sono ancora Nettuno. Non conosco alcun de Gur.”
I due allora lasciarono la stanza e furono portati da due soldati al porto.
Qui trovarono ad attenderli la Regina d'Afravalone pronta a salpare.
Salirono così a bordo e Velv andò loro incontro con un sorriso.
“Bentornato a bordo, signore.” Fissando Nettuno. “Sono certo che col vostro aiuto e la vostra esperienza troveremo e cattureremo presto quel traditore di Guisgard.”
Poco dopo la possente nave ammiraglia lasciò il porto di Baias, diretta verso l'orizzonte sterminato e le avventure che esso custodiva.
A caccia di un impostore o di un eroe.
O forse solo di un Ulisse in balia del Fato e alla ricerca della sua Itaca e della sua Penelope.