Nettuno si voltò e sorrise ad Elisabeth.
Si avvicinò allora al letto e si sedette accanto a lei, prendendola per mano.
“Non devi scusarti.” Disse. “E neanche preoccuparti per me. Non ho alcun pensiero. Rammenti? Non so neanche chi sono.” Rise piano. “Stai meglio, vedo.” Accarezzandole il viso.
In quel momento qualcuno bussò.
Era un marinaio.
“Signore, il capitano Velv chiede di voi.”
“Arrivo subito.” Annuì Nettuno. “Tu vieni con me o preferisci riposare ancora?” Domandò ad Elisabeth.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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