“Beh...” disse Guisgard a Clio, sempre attento a non farsi sentire “... quel gonnellino di innocente non ha nulla...” guardando la ragazza “... non ti facevo così coraggiosa da venire quaggiù così vestita...” sorrise e fu quasi sul punto di sfiorare il suo braccio con una carezza “... no, qui di facile non c'è nulla...” voltandosi per un momento verso i prigionieri “... li tengono come animali da lavoro... assurdo...” tornò a fissare Clio “... comunque, stare qui a palare non serve a nulla... ho sentito che la donna parlava di poche guardie al piano di sopra... dobbiamo sfruttare allora il nostro numero... andarcene tutti insieme, risalire la galleria e tramortire quelle soldatesse... e una volta fuori, essendo questo castello vicino alle mura esterne e lontano dalla città vera e propria, scappare verso l'uscita, rifacendo a ritroso il cammino dell'andata... aspetta qui...” tornò verso Pepe.
“Ad agio sveglia gli altri...” mormorò.
“Cosa?” Sorpreso Pepe.
“Fa come ti dico...”
“Perchè?”
“Perchè andiamo via...” rispose Guisgard.
Si avvicinò allora verso Acludio e lo svegliò.
“Come stai?”
“Insomma...” fece l'altro.
“Puoi muoverti?”
“Certo...” annuì Acludio.
“Camminare?”
“Camminare?” Ripetè l'uomo.
“Si...” annuì Guisgard “... usciamo da qui... e subito... preparati...”
“Ma come faremo?”
“Ci aiuterà l'Amazzone...” indicando Clio.
Poco dopo tutti erano pronti a lasciare quel luogo.
“Andiamo...” avvicinandosi il presunto Taddeo alla falsa Amazzone.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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