Onsia guardò con disprezzo i tre prigionieri.
E nel vedere Clio stretta a Guisgard un ghigno apparve sul suo volto.
“E sia.” Disse annuendo. “Visto che non volete la Misericordia Divina, vi sarà negata anche quella terrena. Chissà, per compassione, forse, vi avrei fatto morire insieme. Ma non sarà così. Morirai tu per prima” fissando Clio “e poi tu.” Spostando poi lo sguardo su Guisgard.
“Ed io?” Fece Pepe. “Morirò forse da solo?” Con sarcasmo.
“Certo.” Rispose Onsia. “E' il riguardo che abbiamo al tuo saio, monaco.” Ridendo. “Avanti!” Ordinò alle sue soldatesse. “Aprite queste sbarre e portateli al patibolo!”
Ma proprio in quel momento tutto intorno a loro cominciò a tremare.
A oscillare così forte che le pareti della cella ed il soffitto cominciarono a venir giù.
Poi un boato e tutta la miniera iniziò a sgretolarsi.
“Crolla tutto!” Urlò una delle soldatesse.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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