E nonostante i dubbi e le inquietudini anche Nettuno strinse Elisabeth.
I due restarono così uniti per alcuni istanti in quel rassicurante abbraccio.
“Si, riusciremo ad uscire da questa storia...” disse piano lui “... e forse torneremo entrambi alle nostre reali vite...”
Intanto la Regina d'Afravalone aveva imboccato il Lagno, risalendo il suo corso millenario ed attraversando la sua verdeggiante piana.
Una natura incontaminata e primordiale dominava quel mondo, fatto di antichissimi miti e dimenticate leggende che erano alla base delle origini di Capomazda.
Così, i due falsi coniugi restarono dal parapetto della nave a fissare quello spettacolo.
“Chissà dove si trova adesso...” mormorò all'improvviso una voce.
Nettuno si voltò e vide un vecchio marinaio impegnato a sistemare delle cime sul ponte.
“Chi?” Chiese il naufrago.
“La Dama...” rispose il vecchio “... chi altri? Non sapete che questa è la sua dimora?” Indicando il paesaggio circostante.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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