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Vecchio 07-11-2014, 01.05.35   #2349
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Capitolo VI: La maschera di Maccus ed il Fiore di Bellezza


“Ricordo l'attimo stupendo:
Dinnanzi m'apparisti tu,
Come fuggevole visione,
Come il genio della pura bellezza.”

(Aleksandr Sergeeivc Puskin)



“Non avete nulla da temere, milord.” Disse uno di quei due uomini a Guisgard.
“Voi siete sir Guisgard, vero?” Domandò l'altro.
“E se anche fosse?” Sospettoso il presunto Taddeide, per poi avanzare di un passo, mettendosi d'avanti a Clio e ad Altea, come a volerle proteggere.
“Un vero Taddeo” fece il primo di quei due uomini che aveva parlato “si riconosce da molte cose. Come dagli occhi, ad esempio.” Sorridendo.
“Chi sie voi?” Chiese inquieto Guisgard.
“Ambasciator non porta pena, milord.” Annuendo il secondo, per poi consegnare al presunto duca una busta sigillata con la ceralacca.
“Apritela solo quando sarete a bordo del vostro formidabile vascello, milord.” Si raccomandò il primo di quei due misteriosi individui. “Comunque ci rivedremo presto. Ne sono certo. I miei omaggi, milord.” Con un lieve inchino verso Guisgard. “Signore.” Con un cenno del capo, fissando Altea e Clio.
E i due enigmatici individui svanirono nel buio della strada, come fossero due fantasmi.
Il presunto impostore allora fissò la lettera che i due gli avevano consegnato.
E sulla ceralacca era incisa l'immagine di un fiore.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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