Velv sorrise ad Elisabeth.
Le si avvicinò e restò dietro di lei, fino a prendere le sue mani per farle sporgere oltre il parapetto.
“Lasciate che l'aria di questi luoghi vi accarezzi la pelle...” disse piano, fra i suoi capelli “... è umida, unta di foschia... ma si dice sia anche densa di quelle sensazioni che solo queste lande sanno trasmettere... libertà e istinto...” teneva i suoi polsi con delicatezza “... chiudete gli occhi ed immaginate di essere parte di questo mondo... magari una ninfa, o una fata dei boschi... vestita solo di foglie o di alghe... immaginate di correre libera sull'erba, o di nuotare nuda nell'acqua...” la nave imboccò finalmente il corso del Lagno vero e proprio, dove l'acqua diventava verdastra ed un profumo di terra saliva dalla schiuma che la nave lasciava dietro di sé “... questo mondo sa descrivervi e narrarvi cose che nessun uomo potrà raccontarvi mai...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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