Guisgard rispose con un sorriso a quello di Clio.
Si avvicinò ancora a lei, fino a quando il suo viso venne sfiorato dai capelli chiari della ragazza.
I suoi occhi allora sembrarono più grandi e di colpo la sua espressione si fece seria.
“Non so neanche cosa stia facendo il resto dell'equipaggio...” disse in un sussurro “... non so nemmeno se guardano qui, o altrove...” rise appena, ma solo per un momento “... anzi, io non riuscirei ad alzare gli occhi da te adesso...” le sue mani cominciarono a scendere piano lungo i fianchi di lei e quel vestito leggerissimo non evitò che lui potesse quasi sentire il contatto con la pelle di Clio “... sei così fresca, profumata, morbida...” le sospirò ad un orecchio “... ed io...” era talmente vicino a lei che la ragazza si ritrovò contro il parapetto “... forse... forse dovrei scendere a controllare la Sala dei Comandi... si, dovrei... anche perchè adesso là non c'è nessuno... se vuoi puoi venirmi a dare una mano... o magari potrei spiegarti come si guida questo vascello... e anche per dirti il nome di quella fanciulla...” ridendo appena.
E si staccò da lei, senza però smettere di guardarla, per poi avviarsi verso la Sala dei Comandi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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