Lady Cramelia annuì ad Altea e con un cenno salutò anche Clio, Ammone e Chiò.
Il suo sguardo si posò poi incuriosita su Guisgard.
“Spiritosa...” disse sottovoce questi ad Altea “... di sicuro il mio fascino colpisce più della mia fama...” facendole l'occhiolino.
“Di cosa parlate, messere?” Chiese all'improvviso Cramelia.
“Oh, nulla, milady...” sorridendo il presunto duca “... sono onorato di essere giunto in questa terra e di essere al vostro cospetto.” Con un leggero inchino.
“Il mio cortigiano” fece lei “afferma che dovrei conoscervi. Almeno di nome. Vi sentite dunque offeso?”
“Affatto, milady.” Rispose Guisgard. “La vostra bellezza ammalia, così come i vostri modi. E nulla mi offende qui, se non l'essere forse in colpa per non aver conosciuto prima il vostro nome.”
“Siete abile con le parole, vedo.” Annuì la dama. “E la vostre voce è piacevole. Forse per questo vi hanno scelto come protagonista.” Guardò il cortigiano. “Fa uscire tutti. Voglio restare sola con gli ospiti.”
“Si, milady.” Annuì il cortigiano.
Battè le mani e tutti lasciarono la sala.
“Anche tu.” Disse Cramelia all'uomo.
Il cortigiano si inchinò alla dama ed uscì insieme agli altri.
“Finalmente soli...” sorridendo Cramelia “... ditemi tutto, dunque. Sono curiosa.” Abbandonando quell'aria quasi eterea che l'aveva avvolta fino a quel momento. “Mi avevano parlato dello spettacolo ed ora sono così impaziente. Su, parlatevi di voi... com'è il nome? Guivald?”
“Guisgard, milady.” Precisò il presunto Taddeide.
“Oh, si.” Annuì lei. “E ditemi... chi sono costoro?” Indicando i suoi quattro compagni. “Quell'omone immagino sia uno scudiero che vi protegge, vero? E quest'altro” fissando Chiò “una sorta di saggio o aiutante, giusto? E queste due belle dame? Secondo me siete innamorato di una delle due, o magari finirete per innamorarvene. Si, accade sempre così nei romanzi!” Entusiasta la dama.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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