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Vecchio 11-11-2014, 20.04.44   #2428
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard annuì ad Altea e nel mettersi a tavola fece si che lei e Clio si sedessero una alla destra ed una alla sinistra del presunto duca.
Chiò ed Ammone poi ai loro lati.
“Volete dunque” disse Maccus a Clio “fare la cattiva? E battervi contro il nostro Guisgard? Eh, temo che lui non alzerebbe mai un dito su di voi.”
“Sono sempre più curiosa.” Disse Cramelia.
“Naturale, milady.” Annuì Maccus. “L'attesa di un'opera è parte stessa di essa e sapientemente l'autore deve usarla per incuriosire ed attirare il pubblico.”
“Una domanda, messere...” fece Guisgard “... comprendo che questo sia il vostro mestiere e benché il tutto mi appaia, diciamo eccentrico, posso anche arrivare a comprendere che per amor del spettacolo si inventino sempre nuove trovate... ma, mi chiedo... perchè pensate che noi accetteremo tutto ciò?”
Maccus sorrise.
“Milord...” fissando il presunto impostore “... comprendo che non siete un uomo attratto dal denaro, in quanto duca già ricco e neanche dalla fama, essendo già noto il vostro nome. Ma dimenticate che io so tutto di voi e dunque anche lo scopo del vostro viaggio.”
Lo sguardo di Guisgard si fece attento.
“Per questo” continuò Maccus “io metterò in palio, se lo spettacolo si rivelerà un successo, ciò che voi tanto ambite... quel Fiore di Bellezza di cui vi parlai.”
“Ma dite sempre che quel fiore è il vostro portafortuna, messere!” Esclamò Cramelia.
“Milady, come detto da lord Guisgard, tutto si fa per amor dello spettacolo.” Guardandola Maccus. “Io sono ormai ricco e famoso e mi manca una degna opera da lasciare ai posteri. Un'opera unica e straordinaria. Per questo metterò in palio il mio prezioso Fiore di Bellezza.”
“Ma...” Guisgard a Maccus.
“Ora no, milord.” Lo interruppe questi. “Ne riparleremo domani. Terminiamo la cena ora.”
La cena poi terminò ed i servi mostrarono le stanze ai cinque ospiti, che così furono disposti:
Altea e Clio in due stanze sulla sinistra di un lungo corridoio, mentre Ammone e Chiò ne ebbero due sulla destra.
A Guisgard fu offerta una alla fine di quel corridoio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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