Elisabeth e Nettuno, confusi tra la folla, ascoltarono il discorso tra Burmid e Davis.
“Allora...” disse il ragazzo “... cosa decidete? Sarò dei vostri o farete a meno delle mie informazioni?”
“Hihihihihihihihihihi...” accarezzando la sua bellissima gabbianella blu Burmid “... non mi lasci molta scelta, ragazzo... devo dire che sei bravo a contrattare... hihihihihihihihihihi...”
“Dunque farò parte dell'equipaggio della vostra nave?” Fissandolo Davis.
“Ho altra scelta?” Sorridendo Burmid.
“Dimostrate buon senso, signore!” Soddisfatto Davis.
“Avanti, sentiamo queste tue informazioni...” mormorò il mercenario, coccolando la sua gabbianella blu.
“Non abbiate fretta.”
“Cos'altro vuoi?”
“La sicurezza che davvero mi prenderete a bordo.”
“Ruckid...” chiamò Burmid.
“Si, signore.” Avanzando di un passo il suo luogotenente.
“Porta a bordo questo ragazzo” ordinò il mercenario “e assegnagli una cabina. Dagli poi un'uniforme ed un coltello.” Guardò Davis. “Naturalmente sarai arruolato come marinaio semplice. Poi, se meriterai, ne riparleremo.”
“Per ora mi basta.” Annuì Davis.
“Hihihihihihihihi...” soddisfatto Burmid.
Ruckid condusse così Davis a bordo della nave di Picche.
Intanto, tra la folla, Elisabeth e Nettuno avevano ascoltato e visto tutto.
“Io invece credo che Burmid rivelerà ogni cosa a Velv...” disse Nettuno alla sua finta moglie “... la loro priorità è uccidere quel Guisgard... è un'ossessione...” sorrise alla donna “... ma ora non voglio pensare a queste cose. Anzi, voglio dimenticare quella nave.” Rise. “Magari dimenticare non è la parola giusta in questo momento.” Ironico. “Su, cosa vogliamo fare, cara mogliettina? Visitiamo qualche bel monumento o magari hai fame e ci scegliamo dunque un posticino gradevole e soprattutto appartato dove cenare?”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|