Guisgard sorrise a Clio e quando la ragazza fu dietro il paravento lui si avvicinò di qualche passo.
Restò a fissare il vestito che la ragazza aveva appoggiato proprio sul paravento, accarezzandolo piano e sentendone il profumo.
Poi sorrise di nuovo, osservò ancora un po' la piratessa ed infine si voltò, prese il suo costume e lo indossò.
Era una giubba stretta in vita da una cintura.
Sotto indossava aderenti pantaloni di stoffa ed alti stivali scamosciati.
Un corto mantello nero e foderato internamente di porpora copriva infine le sue spalle.
Poco dopo anche Clio era pronta, uscendo da dietro il parapetto.
L'abito della ragazza era quello tipico delle nobildonne di Suession, chiaro, leggero, stretto in vita e coperto da un delicato e prezioso scialle di seta ambrata, che dalle spalle scendeva lungo la schiena, avvolgendone delicatamente la figura.
Il presunto duca prese poi un nastro colorato, impreziosito da ricami dorati e lo adagiò tra i capelli biondi di lei, che al tocco delle sue mani si muovevano come pendagli.
“Sei davvero bella...” disse lui fissandola “... sei bella da togliere il fiato, Clio...”
Ad un tratto un carillon si aprì di scatto ed una musica cominciò a diffondersi leggera.
Quelle note riempirono allora l'aria e fu quasi naturale per Guisgard stringere Clio, cominciando a volteggiare piano, in quel teatrale scenario, dai tratti quasi fiabeschi.