“Funziona così...” disse Guisgard, fissando Clio nei suoi occhi azzurri, per poi condurla piano in quel lento ballo.
E danzavano, con le lampada che lentamente cominciavano ad abbassarsi, con le ombre delle maschere, dei manichini e degli sfondi che si allungavano fin quasi ad animarsi.
Tutto ciò mentre la musica divenne più struggente, come a volerli portare lontano da lì.
E in quella magica penombra lui avvicinò le sue labbra a quelle di lei.
Tutto allora sembrò arrestarsi.
Ma ad un tratto la porta si aprì di colpo e la musica cessò.
Allora si udirono le voci di Chiò e di Ammone in lontananza.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|