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Vecchio 22-11-2014, 01.17.27   #2588
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard restò a fissare il corpo di Maccus senza vita ai piedi di quell'effimero palcoscenico.
Poi saltò giù, attraverso le impalcature.
Si segnò tre volte, per poi guardare Clio che sorrideva.
E rispose a sua volta con un sorriso alla ragazza.
“Sei stata in gamba...” disse dopo essersi avvicinato a lei.
Poi arrivò anche Altea, che subito gli fasciò la spalla ferita.
“Si...” Guisgard alla dama “... la sua deformità non era solo fisica, ma anche nell'anima...” asciugandole le lacrime con un gesto delicato della mano “... su, ora non piangere... sei stata coraggiosa fino ad un attimo fa ed ora che tutto è finito piangi?” Le fece l'occhiolino. “Su una cosa Maccus aveva ragione...” rivolgendosi ad entrambe “... davvero io ho due ottime assistenti...” sorridendo vagamente sarcastico “... e senza di loro non sarei qui ora.” Facendosi serio.
Poi, ad un tratto, una delle porte che davano sul giardino si fracassò ed apparvero due figure.
Erano Chiò ed Ammone.
“Dove eravate finiti voi due?” Chiese loro Guisgard.
“Ci avevano intrappolato in una specie di casa degli specchi...” rispose Chiò “... qui invece? Cosa è successo? Ci siamo persi qualcosa?”
“Nulla...” scuotendo il capo il presunto duca “... è solo calato il sipario... definitivamente...”
Giunse allora il vecchietto che Guisgard e Clio avevano incontrato nella stanza dei costumi.
Aveva con se un baule, con l'immagine di un fiore intarsiata sul coperchio.
“Questo non servirà più...” mormorò, fissando il cadavere di Maccus.
Aprì il baule e riversò a terra ciò che esso conteneva.
Maschere.
Decine di maschere.
“Il Fiore di Bellezza di Maccus non serve più...” aggiunse il vecchietto, gettando a terra anche il baule vuoto “... non serve più, ora che l'ultima scena è stata completata...” sorrise a Guisgard “... bella davvero come scena...”
“Già...” annuì il presunto Taddeide “... credo che la Santa Caterina ci stia aspettando... abbiamo un viaggio da continuare...” voltandosi verso Altea, Clio, Chiò ed Ammone.
Il giorno dopo a Suession vi era eccitazione ed impazienza ovunque.
Mimi e cantori, accompagnati dalle immagini dei dipinti voluti dal folle teatrante, misero in scena l'epico scontro tra Guisgard e Maccus.
Tutto questo davanti all'entusiasmo della bella Cramelia.
“Meraviglioso!” Esclamò. “Dov'è messer Maccus? Voglio complimentarmi con lui!”
“Milady...” uno dei suoi servitori “... messer Maccus è partito... partito per rappresentare un altro suo spettacolo in una lontana corte...”
Tutto ciò, mentre fra le strade di Suession tutti parlavano di quel meraviglioso spettacolo.
“Muori, Maccus!” Giocando in strada un bambino. “Ti ucciderò!”
“Io ucciderò te, Guisgard!” Un altro bambino, agitando la sua spada di legno.
“Guisgard Guisgard!” Cinguettavano due bambine, che giocavano ad essere Clio ed Altea.
“Guardate!” Un altro dei bambini in strada. “Il vascello volante!” Indicando la Santa Caterina che lasciava Session, diretta chissà dove.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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