Il barone rise alle parole di Altea prima e di Clio poi.
“Già...” disse annuendo “... e sapete perchè nessuno mai è riuscito a trovarlo? Perchè hanno commesso tutti il vostro stesso errore.”
“Ossia?” Chiese Guisgard.
“Lo hanno chiamato col nome sbagliato.” Rispose Ciminieri. “Il vero nome è...” attese un attimo “... è Fiore del Giudizio.” Sentenziò. “Per questo ancora oggi nessuno è mai riuscito a trovarlo.”
“Voi conoscete questa leggenda, capitano?” Domandò Rosanne al falso mercenario. “Non ditemi che conoscete il simbolo dei Taddei ma non questa loro ossessione...”
“Infatti, milady.” Sorridendo Capitan Falco. “Avendo prestato il mio braccio, dietro lauto compenso, più di una volta alle milizie ducali posso dire di conoscere, se anche vagamente, la leggenda del Fiore Azzurro.”
“E secondo voi di che tipo di Fiore si tratta?” Guardandolo Rosanne.
“Ah, chi può dirlo, milady.” Scuotendo il capo Guisgard. “Ma voi, milord...” voltandosi poi verso il barone “... voi perchè ne siete così affascinato?”
“E' molto semplice, capitano...” mangiando Ciminieri “... perchè molti ritengono che i Taddei siano afflitti da un dramma... una maledizione, un diabolico incantamento...”
Capitan Falco lo ascoltava attentamente.
“Una vera e propria condanna sentenziata da un giudice al di sopra di qualsiasi altro uomo...” continuò il barone “... un giudice che ha sede negli Inferi... mi riferisco alla Gioia dei Taddei... e secondo la leggenda si può vincerla in un solo modo...”
“Si, solo possedendo il Fiore Azzurro...” lo interruppe Guisgard.
“Ah, il nome...” lo corresse Ciminieri “... il vero nome è Fiore del Giudizio... si e una volta in mio possesso avrò Dominus e la sua stirpe ai miei piedi...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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