“Sciocchezze...” disse Ciminieri ad Altea “... Dominus è il duca ed è lui, dunque, il legittimo signore di Capomazda. Ed è allora lui il mio nemico. Fantasmi e spettri del passato a me non interessano.”
Poi Altea, all'improvviso, mollò un calcio da sotto la tavola a Rosanne e la ragazza subito tirò via il piede, per poi lanciare uno sguardo indecifrabile verso Guisgard.
La colazione proseguì così, senza toccare oltre la storia del libro e tutto il resto.
E quando terminò, il barone pregò i suoi ospiti di seguirlo.
Rosanne invece restò nella sala.
Ciminieri ed i quattro falsi mercenari salirono ai piani alti della torre, fino a ritrovarsi davanti ad una porta che Capitan Falco e Clio conoscevano bene.
Era infatti la porta di quella saletta adibita a serra che avevano visitato la notte prima.
Ed ora, col favore della luce del Sole, sulla soglia era possibile vedere una piccola lapide, su cui erano impresse queste parole:
“Sappi che per trovare il Fiore, o viandante,
dovrai terminar le gesta del cavalier errante.
Colui che mosso da Dio vinse demoni e falsi dei
e dal cui sangue discendono tutti i nobili Taddei.
Ma guardati ben da ogni illusione o falso indizio,
o l'unico fiore che vedrai sarà quello del giudizio.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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