“No, il poema di Ardea non richiede ai lettori nessuna parte da terminare” disse Guisgard a Clio “ma solo di leggerlo...” restando pensieroso.
Intanto il giorno trascorreva lento tra quelle antiche murature.
Il cielo era grigio e gonfio d'acqua ed una fitta pioggia, costante e malinconica, scendeva sulla torre e sulla desolata campagna.
“Beh...” fece Capitan Falco “... se il barone è stato così cortese da permetterci di visitare la sua torre, io direi di farlo subito, così magari scopriremo qualcosa di interessante.” Guardò poi Altea. “In effetti tra queste mura tutti sembrano credere alla presenza di incantamenti e maledizioni... e forse persino il barone, nonostante voglia apparire così concreto e razionale... ma l'unica cosa certa, per ora, sono quelle persone morte... dunque direi di tenere gli occhi aperti...”
“Dove andiamo adesso, Capitano?” Chiese Cid.
“E perchè non cominciare proprio da questa stanza?” Rispose il presunto impostore, fissando lapide sulla porta della serra. “Magari alla luce del giorno ci apparirà diversamente...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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