Guisgard ascoltò Clio senza distogliere mai lo sguardo da lei, dai suoi occhi.
“Mah...” disse poi quando la ragazza lo interpellò “... penso tante cose...” guardando la cima della torre e poi quel tempo che continuava a minacciare pioggia “... la verità, forse, è che sono stanco di pensare... credo di non aver mai fatto altro sin dalla mia infanzia... pensare alle mie origini, alle mie terre... pensare, convincermi che tutto fosse vero... ed ora il Fiore Azzurro... non faccio altro che pensarci, come un'ossessione... e in certe notti, quando sono da solo, beh, non posso fare a meno di chiedermi se davvero riuscirò a trovarlo mai...” scosse il capo, sorridendo malinconicamente, mentre il vento, leggero, accarezzava i suoi capelli scuri “... non hai fatto un buon affare, sai? Per niente, Clio...” prendendo dalla tasca la sua ocarina “... dovevi continuare a fare la piratessa, a solcare i mari, vivere libera e senza obblighi... invece ora ti ritrovi a fare da guardia del corpo ad un... cosa sono io in realtà? Forse non sono niente, sai? Non sono più Icarus... e forse non sarò mai davvero Guisgard... e comunque non abbiamo altra scelta adesso... dobbiamo capire se davvero il Fiore Azzurro ed il Fiore del Giudizio sono la stessa cosa...” e cominciò a suonare la sua ocarina.
Ed una musica lenta e malinconica avvolse i due.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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