Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ciò che mi affascina maggiormente dei cavalieri della Tavola Rotonda è l'ideologia del gruppo. Questa amicizia che unisce queste persone e li porta a combattere per un'ideale superiore, al quale tutti, chi con maggiore forza e vigore e chi con meno, partecipano.
L'obbiettivo, che può essere la difesa del Re e della Regina, o la difesa della Britannia, oppure la ricerca del Santo Graal, ecc…, a mio avviso non è importante. Ciò che più importa è l'unione dei cavalieri.
Detto ciò, trovare un cavaliere della Tavola Rotonda nel quale mi sento di potermi immedesimare è un'impresa ardua. Sicuramente so in quali non mi posso rispecchiare:- Lancillotto, il migliore fra i cavalieri della Tavola Rotonda, colui che non può essere sconfitto, colui che fa breccia nel cuore di ogni dama, il quale però difficilmente è capace di umiltà, e l'unica volta che si è umiliato (quando è salito sulla carretta), ha avuto un lungo attimo di esitazione, che gli verrà sempre rinfacciato da Ginevra. No, questa descrizione non mi si adatta, non sono il migliore, non faccio breccia nei cuori delle giovani dame, ma so essere umile. Al massimo posso aspirare ad avere i valori migliori di Lancillotto.
- Galahad (o Galaaz), il cavaliere senza macchia, l'eletto che riuscirà a vedere il Graal, il cavaliere con principi morali integri e senza debolezze. No, anche questo è un personaggio troppo forte, troppo pio, al massimo potrei essere il cavaliere senza macchie bianche.
- Kay (o Keu), il siniscalco del re, disegnata come persona sgradevole, conosciuta per i commenti sarcastici e sprezzanti. Un personaggio orgoglioso e invidioso, al quale piace stare al centro dell'attenzione , anche se non ne ha le potenzialità.
Potrei continuare con gli altri cavalieri citati nei romanzi sul ciclo, però non sono sicuro di riuscire a raggiungere un risultato, che però posso darvi se concentro l'attenzione sui film.
Prendendo in considerazione i vari film sul ciclo arturiano, direi che il cavaliere che più mi si adatta è Dagonet (dal film "King Arthur"), che nei romanzi è il Folle o il Codardo, mentre nel film l'ho visto come il cavaliere silenzioso, al quale è sufficiente fare un gesto d'intesa per avere il suo appoggio, colui che è disposto a sacrificarsi per aiutare gli amici e che non cerca le luci della ribalta. Una persona sulla quale puoi fare cieco affidamento sulle questioni importanti.
Nel romanzo di Jack Whyte, il cavaliere che più si adatta alla descrizione citata sopra è Ghilleadh.
Mi sono dilungato un po', spero però di avere risposto in modo chiaro alla domanda.
@Davide
llamrei, voleva solo farti notare che Lancillotto e Ginevra erano amanti e quindi non erano propriamente fedeli a Re Artù.
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