“Si, il signor barone sta male...” disse uno dei medici ad Altea.
Guisgard invece non riusciva a distogliere lo sguardo da Ciminieri, ridotto quasi ad una larva.
Poi per un attimo si voltò a fissare Clio e con un cenno le indicò di badare a Cid.
Tornò allora a fissare il barone.
Nora tentò di avvicinarsi al signore della torre, ma suo marito la fermò, prendendola per un braccio.
Nessuno infatti sembrava voler accostare al barone.
E questi, guardando tutti loro, scoppiò in una delirante risata, per poi tornare a fissare il vuoto della sala.
Cid scoppiò a piangere tra le braccia di Clio.
“Tu...” ad un tratto il barone a Capitan Falco “... tu... su... suon... suona per me...”
Guisgard restò sorpreso, oltre che ancor più turbato.
“Com...” continuò Ciminieri “... com...e... come... al... Lag.. gn... al... Lagno... suona...”
“Suonate, in nome del Cielo!” In lacrime Nora.
Il presunto Taddeide prese così la sua ocarina e cominciò a suonare.
E nel farlo iniziò a recitare:
“Salvami, o Pastore di Capomazda.
Non vedi il Tuo gregge disperso?
Non odi il lamento dei Tuoi servi ed il pianto dei Tuoi figli?
Un nemico oscuro mi minaccia e come lupo tra agnelli brama di distruggermi.
Dal profondo io grido e dalla mia miseria Ti invoco, o Signore.
Volgi a me i Tuoi occhi, tendi le Tue orecchie ai miei lamenti, o Altissimo.
Piega i Cieli e scendi sulla Terra.
Ammutolisci i venti e libera le acque.
Fa udire la Tua voce tonante e gli empi fuggiranno.
Lasciami sentire il Tuo richiamo, o Divin Pastore.
Questa selva oscura mi opprime, i suoi rovi sono intrisi di veleno d'aspide e tra i suoi sterpi germogliano serpi.
Mostra il Tuo vincastro, scuoti il Tuo bastone ed io non temerò alcun male.
Fa che io senta ancora il Tuo fischio e mi rinfranchi.
Chiamami a Te, o Dio ed io troverò la retta via.
Sei sceso per condurmi tra dolci colline, a chiare fresche e dolci acque.
Chiamami, o Signore, fammi udire la Tua voce e raggiungerò la terra promessa, pascoli di abbondanza.
Nella Tua Casa, o mio Dio, non temerò alcun male e mi ciberò della Tua Grazia e della Tua Gioia ogni giorno della mia vita.”
E quando quei versi e quella musica cessarono, nella sala scese un irreale silenzio.