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Vecchio 09-12-2014, 19.09.34   #2827
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“No.” Disse Nora a Clio. “Temo non possiate fare altro.” Guardò poi Altea. “Il vostro tono è scortese e disdicevole.” Scuotendo la testa. “Badate a voi e non permettetevi più di giudicare questa torre e la mia famiglia.”
“E' chiaro” intervenne Guisgard “che questo luogo nasconda qualcosa. Perchè siamo qui? Per la mia ocarina?”
Nora lo fissò senza rispondere nulla.
“Allora?” Perentorio Capitan Falco.
“E' quasi sera ormai.” Mormorò Nora. “E temo che il signor barone non cenerà con voi. Sarà meglio che vi faccia servire la cena nelle vostre stanze. Ah...” aggiunse “... dimenticavo di dirvi che stanotte alcuni maniscalchi saranno impegnati con dei lavori, dunque vi pregherei di non lasciare le vostre camere. Grazie.” E si allontanò.
“Quella donna” mormorò il presunto Taddeide “è una pessima attrice. Fa di tutto per nascondere ciò che la turba, senza però riuscirci affatto.”
Ad un tratto giunse un servitore.
“Signore...” a Guisgard “... vogliate seguirmi, prego. Da solo.”
“Per andare dove?” Domandò il falso mercenario.
“Il signor barone chiede di voi.” Spiegò il servitore. “Voi tornate pure nelle vostre camere, signore.” Rivolto poi a Clio e ad Altea.
“Si, andate.” Disse Guisgard. “Vi raggiungerò fra non molto.” E seguì il servitore.
Questi lo portò in una stanza e lo lasciò da solo.
Era una camera da letto, con tende e coperte intrise di profumi.
Un attimo dopo apparve qualcuno da dietro un paravento.
“Benvenuto...” sorridendo Rosanne, con addosso solo una velo corto e trasparente.
“Il barone chiedeva di voi, poco fa...” fece Capitan Falco.
“Davvero?” Fingendosi stupita Rosanne. “Oh, ma lui chiede sempre di me... in verità molti uomini chiedono continuamente di me...” avvicinandosi a lui.
“Immagino.” Sorridendo Guisgard.
“Perchè non vi mettete comodo?”
“Vi sembra stia scomodo forse?”
“Il mantello, la giubba...” Rosanne a lui “... non è troppo?” E lasciò scivolare a terra il velo, restando completamente nuda davanti a lui. “Tu mi desideri, lo so...”
Guisgard sorrise ancora.
“I miei complimenti...” guardandola.
“Toccami...” sussurrò lei “... ovunque tu voglia...”
“Sei una sorta di premio per gli ospiti?”
“Si, anche questo se vuoi...” inginocchiandosi davanti a lui Rosanne.
“Allora immagino sarà affollata questa torre.” Ridendo appena il presunto Taddeide.
“Ti piace immaginarmi così, vero?” Rosanne toccando la cintura di lui. “Come una sgualdrina, giusto? Sarò anche questo se vuoi...” cominciando a slacciarla.
“Una parte che ti riuscirebbe benissimo, credo.” Fermando le mani di lei, il falso mercenario.
“Amo la libertà...” ridendo lei “... tu no? Non sei come i poeti che amano le donne e le venerano come Angeli?”
“Quelle donne venerate dai poeti” sarcastico Capitan Falco “hanno il compito di condurre l'uomo verso Dio. Tu invece... temo sia un lasciapassare per la dannazione.” Facendole l'occhiolino.
“Hai paura di dannarti?” Alzandosi ed abbracciandolo Rosanne.
“No...” staccando le braccia di lei dal suo collo il falso mercenario “... è che mi piace fare la prima mossa... mi piace cacciare, non essere cacciato.”
“Allora sarò la tua schiava...” leccandogli le labbra Rosanne “... sono tutto ciò che vuoi... per il tuo piacere... cosa vuoi che sia?”
“A Capomazda” ironico Guisgard “c'è un solo modo per definire quelle come te... ma temo di non poterlo dire... mi limiterò dunque a definirti quella che sei... una ninfomane, temo.” Si chinò a terra e raccolse il velo che la ragazza aveva fatto cadere. “Stasera qui è piuttosto freddo. Rivestiti, dammi retta.” Mettendole il velo sulle spalle.
“Tu non sei un vero mercenario...” con astio Rosanne “... tu non sei chi dici di essere... ignoro chi tu davvero sia, ma lo scoprirò...”
Capitan Falco rise, per poi voltarsi verso la porta.
“Mi rifiuti per un'altra, vero?” Aggiunse la ragazza. “Si, per un'altra...”
Guisgard non disse nulla, la salutò con un cenno del capo ed uscì.
“Che serata...” mormorò appena fuori “... credo di aver bisogno di un bagno freddo...” e tornò verso le loro stanze.
Lasciando Rosanne da sola nella sua stanza intrisa di profumi e lussuria.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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