Guisgard sorrise a quelle parole di Clio.
“Sai, da piccolo amavo ascoltare un bardo” disse Capitan Falco “che narrava di un'epopea, una saga fantastica e cavalleresca molto in voga fra noi ragazzini. E tra i personaggi vi era una tipa guerriera. E devo dire che tu mi sembri in tutto e per tutto la sua copia.” Rise appena. “Ah, naturalmente tutti i ragazzini ne erano follemente innamorati.” Facendole l'occhiolino. “Quanto alle fantomatiche dame da me amate, beh...” rise di nuovo “... lasciamo perdere, va...”
I due poi uscirono dalla stanza e scesero al piano terra della torre.
E qui trovarono un vestibolo, dentro il quale un vecchio preparava un bel Presepe.
“Eh, questo San Giuseppe è venuto davvero bene...” mormorò ad un tratto il vecchio artigiano “... siete d'accordo?” Voltandosi all'improvviso verso la porta. “Su, venite pure avanti. Vi ho sentito arrivare.”
Guisgard guardò Clio e poi le fece cenno di seguirlo.
I due così si mostrarono all'artigiano.
“Spero di non avervi contrariato.” Mormorò il presunto Taddeide.
“Affatto.” Sorridendo il vecchio. “Anzi, sono lieto vi piaccia il mio Presepe. Potete guardarlo, eh. Mi inorgoglisce.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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