Altea era nella sua camera, intenta a leggere un libro di poesie.
Fuori un freddo vento ululava, battendo forte sui vetri delle finestre e sibilando inquieto tra le merlature della torre.
Ad un tratto qualcuno bussò.
Era un servitore che aveva portato la cena, come detto da Nora.
La servì su un vassoio d'argento e poi andò via.
Vi erano diverse pietanze, come carne, pane cotto, minestra calda, verdure e formaggi. Poi frutta secca e vino.
E mentre la dama attendeva il ritorno di Guisgard, all'improvviso, udì qualcosa giungere da fuori.
Un verso, come quello di un rapace notturno.
Un verso stridente ed inquietante.
Un verso che al solo udirlo portava ad una cupa inquietudine.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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