Guisgard ascoltò Clio, per poi sorridere appena.
“Ti prego...” disse tornando serio “... smetti di dirlo... smetti di dire che non sono innamorato... sembra... non so, sembra... non mi piace, ecco...” togliendosi poi il mantello e posandolo sulle spalle della ragazza “... e comunque posso assicurarti che neanche per me è stato facile... affatto... mi eri saltata addosso, per poi cominciare a spogliarti... no, non è stato per nulla facile trattenermi...” guardandola negli occhi “... però tutto è troppo strano... entrambi siamo certi di essere rimasti lucidi e che l'altro o l'altra abbia invece perso il senno per un momento... chi dunque ha ragione fra noi? Chi davvero è rimasto lucido? A me in verità sorge un dubbio... ti ho vista diventare strana, come se fossi posseduta, dopo avermi parlato della voce che ti chiamava... mentre invece io udivo solo il sibilo del vento... e se questo fosse un segno, una prova che sei stata tu ad aver perso coscienza? Se così fosse, come a questo punto credo, bisogna capire cosa ti hanno fatto... drogata? Ipnotizzata? E soprattutto come e quando sono riusciti a farti questo...”
Ma proprio in quel momento una sagoma apparve poco distante da loro.
Era Altea.
“Altea...” sorpreso Capitan Falco “... cosa ci fai qui da sola?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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